Riso: Basmati o Italiano? 

Il Riso Basmati, grande protagonista di famosi piatti esotici, considerato in maniera unanime un riso leggero e dietetico, compare sempre più frequentemente sulla tavola degli italiani. 

Consapevolezza alimentare e provenienza del cibo

A proposito di consapevolezza alimentare, reputo la provenienza del cibo una questione centrale. Il consumatore, che sia esso erbivoro, carnivoro o onnivoro, dovrebbe farsi delle domande e dovrebbe avere a cuore la scelta del cibo, più di qualsiasi altra cosa decida di acquistare. 

Limitandoci al mondo vegetale, ne bastano davvero poche di domande per giungere alla conclusione che, fare un largo consumo di quinoa proveniente dal Perù o di anacardi dall’India o ancora di mandorle californiane, non sia la scelta più consapevole che possiamo compiere.

Cosa c’entra in tutto ciò il riso Basmati?

C’entra la provenienza. Noto che in pochi sanno che il riso Basmati è una varietà che non può essere prodotta in Italia. La regolamentazione è infatti cambiata nel 2010 ed il Riso Basmati è oramai registrato come classe parietale a sé stante, DOP e proveniente esclusivamente dall’India e dal Pakistan. 

Della varietà Basmati ne esistono diversi tipi. In generale quello indiano è più pregiato di quello pakistano, ma anche di quello indiano ne esistono differenti qualità. Questa grande variabilità spiega anche il range di prezzi abbastanza ampio, che ritroviamo in commercio.

L’ente Nazionale Risi, un ente pubblico che tutela la protezione del riso italiano, ha un registro varietale, aggiornato periodicamente, nel quale il Riso Basmati rientra oramai tra le varietà agronomiche estere. 

Il riso: un’eccellenza del territorio italiano da integrare nella nostra dieta

Il riso italiano costituisce un’eccellenza del territorio, ne esistono tantissime varietà ed è coltivato in diverse zone del Paese. Siamo i primi produttori di riso nella comunità europea, eppure il consumo è relativamente modesto: 2/3 del riso prodotto in Italia vengono esportate e solo 1/3 viene consumato qui.

Il riso è stato un grande protagonista della Dieta Mediterranea tradizionale, ma se paragonato ad un centinaio di anni fa, il suo utilizzo si è dimezzato. Oltre al discorso della provenienza, mi preme quindi suggerirne un incremento.

Della stessa opinione è anche la comunità scientifica. Sono sempre maggiori infatti i dati a sostegno delle notevoli proprietà salutari, in particolare del riso integrale e di quelli pigmentati, quali il nero ed il rosso. Ma di questo ne parlerà nel prossimo articolo.

A questo punto allora ti chiedo: 

Ha senso accanirsi con un prodotto proveniente dall’altra parte del mondo?  

Sia chiaro, non ho nulla contro il Basmati, ma penso che spesso potrebbe essere sostituito con dei “corrispettivi” italiani. Forse si perde un po’ in aroma, ma sicuramente si ottengono tutti i benefici di un prodotto coltivato in Italia, che non ha fatto migliaia di chilometri. 

Questo in foto ad esempio è un gustosissimo riso aromatico, coltivato nella Piana di Sibari, in Calabria, appartenente alla varietà Elettra: si tratta di un riso lungo B. Il chicco è lungo, molto affusolato e cristallino. Presenta un profumo naturale molto piacevole che si intensifica durante la cottura, cuoce in 12-14 minuti. 

È bastato associarlo a del radicchio e a qualche rametto di rosmarino per arricrearmi letteralmente! 

Lo ripeto ancora una volta, non ho nulla contro il riso Basmati, ma ti invito a farti qualche domanda in più al momento dell’acquisto di qualsiasi cibo… Buona scelta!

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